Evan Guttman: come ho realizzato i miei scatti - II

Dopo aver impostato il prossimo scatto, ho eseguito uno dei compiti più importanti della giornata... nutrire l’equipaggio!

Mentre i ragazzi mangiavano, io preparavo lo scatto. Una delle cose che un fotografo fa durante uno scatto è ridurre al minimo i tempi morti. Così, mentre lavoravo con un modello o una modella, gli altri si preparavano con il trucco, i capelli e gli abiti. Questo vuol dire che mentre gli altri membri della squadra possono fare una pausa, il fotografo no. Per fortuna Michael, il modello, aveva mangiato prima degli altri ed era pronto a farsi riprendere. Dato che il mio fotografo dietro le quinte stava mangiando con il resto della squadra, non abbiamo molti scatti del back stage di questa scena. In compenso il mio cineoperatore continuava a girare, quindi se si desidera approfondire i dettagli è possibile vedere il video di questo scatto.

Metto di nuovo in posizione le luci in diagonale a sinistra e a destra del modello. La mia idea era illuminare intensamente la sedia e il modello, molto colorati, riducendo lo sfondo. È qui che avere il mio tablet letteralmente a portata di mano ha fatto la differenza. Scattando “tetherd” potevo regolare l'illuminazione istantaneamente confermando che le impostazioni che stavo utilizzando funzionavano. Volendo sfocare lo sfondo, ho cambiato obiettivo con un Sony Distagon 35mm, che offre un’apertura di f/1.4 ed è quindi molto luminoso, così ho utilizzato l’HSS (High Speed Sync) nei miei Profoto quando ho cambiato la velocità dell'otturatore a 1/2000.


Sony a7rII, obiettivo Sony Distagon 35mm, f/1.4, 1/2000, ISO 100

Nella scena finale all’interno volevo far stare quei bellissimi lampadari bianchi e “pelosi”. Il giorno prima avevo fatto un giro per osservare l’ambiente e questo era proprio il particolare che aveva maggiormente catturato la mia attenzione. Questa scelta mi ha anche permesso di realizzare uno scatto in parte dell’interno e in parte dell’esterno.

Naturalmente, quando si ha un’intera squadra dietro di sé, ciascuno ha un’idea sua di come far posare i modelli. Il mio modo di mettere tutti d’accordo è dire con calma che possiamo provare le loro pose, ma di lasciarmi provare le mie per primo solo per averle come termine di paragone da guardare sullo schermo del tablet. In questo modo ottengo quello che voglio, ma ho anche la possibilità di confrontare la loro soluzione perché non fa mai male provare qualcosa di diverso. Dà a tutti la sensazione di avere voce in capitolo, collaborando con me nella creazione artistica. Inoltre non è escluso che qualcuno possa avere un’idea migliore della mia. Come in precedenza, ho scattato con un valore di apertura elevato per avere tutti a fuoco, compensando la riduzione di luce con l’aumento del valore ISO, tornando anche allo zoom 24-70.

Sony a7rII, Zoom Sony GM 24-70mm @ 40mm. f/14, 1/125, ISO 1000

Times Square un po’ meno frequentato dai turisti rispetto al resto della zona. Dato che Lovage era a circa tre isolati da questo punto, ho pensato che avremmo fatto in tempo ad utilizzare questa ambientazione per lo scatto. Avevo in mente di far indossare alle ragazze qualcosa di sexy, pur rimanendo coperte. Lo avevo detto alla mia stilista e lei aveva trovato dei fantastici soprabiti in maglia sotto i quali le modelli potevano indossare della lingerie rimanendo coperte, ma facendo trasparire una nota sexy attraverso la maglia.

Dato che volevamo fare in fretta, ci siamo divisi, con alcuni di noi che hanno preso la macchina dell'editore, mentre io e il resto della squadra abbiamo preso un taxi. All’arrivo sul posto ho iniziato subito a preparare l’attrezzatura. Quello che non sapevo era che l’editore aveva oltrepassato un gruppo di persone alla guida di quelle vetture Polaris Slingshot a tre ruote. Secondo lei avrebbero dato qualcosa di speciale all’immagine. Quindi mi sono trovato con queste vetture accostate, con la prima della fila che chiedeva di me. A quel punto è iniziato il caos! Avevamo turisti che camminavano in fila sul marciapiede a sinistra, a destra, di fronte a noi, dietro, anche in mezzo a noi. La tranquilla scena che avevo ideato non c’era più. Si era creata una gran confusione, con i turisti che fermavano il traffico per guardare i modelli e le strane macchine davanti a noi. In quel momento non ero pronto a scattare perché stavo ancora preparando l’attrezzatura, in più le modelle non si sentivano più a loro agio senza i pantaloni, circondate da centinaia di persone che facevano foto e video a poca distanza da loro.


Ma come fotografo dovevo in qualche modo cavarmela. Tenendo il mio tablet sull’AeroTab, l’ho collegato tramite la sua piastra a vite filettata a una tracolla indossata dalla mia assistente. Questo le impediva di far cadere il tablet accidentalmente trai i turisti che si facevano largo per fare foto. Grazie alla luminosità fluorescente dell’USB di Tether Tools, tutti vedevano il cavo e ci passavano sopra. In più avevo il JerkStopper pronto sulla mia fotocamera nel caso in cui qualcuno lo facesse. Ho incaricato un altro assistente al controllo delle mie borse con dentro 20.000 dollari di attrezzatura. Usando una sola luce Profoto, l’ho piazzata su un’asta telescopica in modo che potesse essere tenuta da un altro componente della mia squadra. La mia assistente era accanto a me con il mio tablet, così potevo monitorare costantemente la riuscita delle mie foto. Sapevo che la polizia sarebbe arrivata a minuti per farci sgomberare, quindi meno treppiedi e stativi c’erano in giro, meglio era.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 30mm. f/2.8, 1/320, ISO 100


Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 37mm. f/2.8, 1/320, ISO 100 (ritagliata)

Meno di 5 minuti dopo, è arrivata la polizia e ha fatto sgomberare tutti. Ho imballato in fretta la mia attrezzatura ma ho detto alla mia équipe di attendere sul marciapiede per 5-10 minuti. La folla si era subito dileguata ed era tornata la calma. Ma con gli edifici che avevamo intorno e il sole ormai al tramonto, la zona era molto più scura di quando eravamo arrivati.



Non potevo realizzare gli scatti che avevo in mente all’inizio perché la scena dietro alle modelle era troppo scura, in più dovevamo correre di nuovo alla terrazza per non perderci il tramonto. Nonostante questo abbiamo fatto alcune foto fantastiche che danno l’idea delle immagini che volevo ottenere nel progetto originario.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 34mm. f/2.8, 1/200, ISO 100


Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 30mm. f/2.8, 1/320, ISO 100


Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 53mm. f/2.8, 1/200, ISO 100

Poi siamo corsi per prendere il tramonto sulla terrazza di Lovage. Dovevo fare in fretta a preparare la mia attrezzatura e i modelli dovevano cambiarsi e farsi fare trucco e capelli, il tutto mentre il sole cominciava lentamente a calare sull’orizzonte. Ma ce l’abbiamo fatta e ho potuto iniziare a scattare!



Questa è la parte in cui ammetto di aver sbagliato. Non mi fa piacere dirlo, ma preferisco essere onesto con tutti. Ho fatto un errore. Nel cambiare la batteria della fotocamera ho modificato accidentalmente l’ISO. Come norma, quando fotografo non mi piace superare i 1.200 ISO. Oltre i 1.200, un valore ISO più alto può introdurre del rumore, e anche se la Sony a7RII è una fotocamera eccezionale che probabilmente può gestire valori più alti, è qualcosa che non desidero sperimentare, soprattutto in una foto destinata alle pagine di una rivista. Tuttavia, se avessi usato una A7SII, probabilmente avrei potuto raggiungere i 2.500 prima di notare un accenno di rumore. Sulla mia fotocamera avevo impostato per sbaglio l’ISO a 6.400. Non essendomi accorto della cosa e vedendo che la mia foto era molto scura, ho pensato che fosse così perché avevo il sole direttamente contro l’obiettivo, così ho pensato di compensare aumentando la velocità dell’otturatore e l’apertura del diaframma. Sinceramente il risultato è in ogni caso fantastico.

Sony a7rII, zoom Sony 24-70mm GM @ 32mm. f/9, 1/640, ISO 6400

Poi cambiato obiettivo passando al Sony Distagon 35mm e ho capito il mio errore. Ho subito risolto il problema ISO e ho sistemato le altre impostazioni. Mentre si faceva sempre più scuro, ho rapidamente terminato i miei scatti con le seguenti straordinarie immagini.





Era ormai buio e il lavoro era finalmente giunto a termine! Per festeggiare il successo ho brindato con tutta l’équipe nello stesso locale, che era appena stato aperto al pubblico.

Nei giorni seguenti ho lavorato con la direttrice della rivista per farle scegliere le foto che preferiva. Con Capture One abbiamo valutato gli scatti, organizzandoli rapidamente. Ho incontrato anche la stilista, che ha avuto a disposizione i suoi scatti preferiti. Alla fine potevo iniziare la post produzione.

Per la luce e il colore inizio da Capture One, che va bene per lavorare con i file RAW di Sony. Dopo aver dato le impostazioni che desidero, esporto le immagini in formato TIF Adobe RGB. Adobe RGB è importante perché la rotativa sarà in grado di utilizzare tutti i colori aggiuntivi. Per questo lavoro su tutte le immagini con un monitor LCD 4K da 32" 100% Adobe RGB collegato al mio tablet MS Surface Book.

Dopo aver esportato i miei file apro i TIF uno per uno in Photoshop. La procedura che seguo per prima è l’eliminazione di qualsiasi oggetto, sporco e altro che non voglio. Utilizzo anche Adobe Camera Raw per sistemare lo scatto. In seguito ricorro alla separazione delle frequenze per pulire la pelle. Poi aggiungo il miglioramento del contrasto locale utilizzando il fantastico plugin NEXT http://www.knowhowtransfer.com/photoshop-professional-plugins/next-local-contrast-enhancer/. Infine aggiungo nitidezza allo scatto. Carico i file d’immagine sul cloud e inizio a pianificare il mio prossimo scatto.

Nota: Dopo questo lavoro ho acquistato il braccio articolato Tether Tool Rock Solid Master e il Clamp Kit, oltre al gomito Aero. La rottura di un braccio non si è ripetuta nei tre lavori in cui l’ho usato e mi sono sentito molto più a mio agio con il mio tablet collegato al treppiede.

Mi auguro che ti sia piaciuto leggere di come creo, eseguo e completo i miei scatti. Ricorda che questa è solo il mio metodo personale. Ne esistono milioni di altri. Io lavoro in questo modo ma tu puoi farlo in un altro modo, l’importante è essere soddisfatti dei risultati. Secondo me la creazione artistica non è legata a una particolare procedura, quello che conta è la bellezza di quello che si realizza. Spero di averti dato una mano nel tuo percorso creativo.
L'attrezzatura utilizzata per questo lavoro:
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